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Trasporti. Servizio ferroviario regionale, l’Emilia-Romagna approva le tariffe 2026-2029

Adeguamenti unicamente legati al tasso d’inflazione programmata a partire dal 1° febbraio, confermate le agevolazioni per gli under 26. Nel bilancio regionale 2026 un contributo aggiuntivo di 10 milioni di euro per Trasporto pubblico locale [.....]
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Il servizio sostitutivo di Tper e le corse saltate, si immagina che la giunta comunale dovrebbe esserne al corrente

24 novembre, ore 11,35. Arrivo nella desolata fermata del bus che a Casalgrande sostituisce i treni delle 11.49 e delle 16.19, quotidianamente. Più o meno. A me si aggiunge un giovane, in attesa anche lui dello stesso mezzo. Ore 11.49, orario previsto arrivo, l’autobus non si vede. Un minuto dopo ne passa uno, grigio, ma dall’altra parte della strada e prosegue verso la Statale. Il giovane, più astuto (o scafato) di me, se ne va. Aspetto fino alle 12.07. Dell’autobus nessuna traccia.

Nelle ultime desolanti settimane che mi vedono passare del tempo, o meglio buttarlo via, in questa luogo di scarso interesse in provincia di Reggio Emilia, in quella che chiamano la civile Emilia-Romagna, per la decima volta mi trovo nella stessa situazione: compro il biglietto online, perché non sempre chi dovrebbe venderli ce li ha disponibili, arrivo con diverso anticipo alla fermata (perché possiamo permetterci di buttare via il tempo, secondo questi cervelloni) e l’autobus non arriva all’orario previsto. Anzi, non arriva proprio.

Come si evince dalla tabella in alto (da tutte e due) l’orario previsto d’arrivo del B5817 è quello delle 11.49 e la tabella, dimostrando una certa contezza ma non certo accuratezza nella comunicazione, avvisa che “l’orario del bus potrebbe subire modifiche, anche in anticipo”, ma dimentica per distrazione di aggiungere le vie attraverso le quali l’informazione relativa alla modifica dovrebbe arrivare all’utenza. Perché l’utenza, signore e signori, è un dettaglio quando si hanno tante altre cose sì importanti di cui occuparsi. Consigliamo piccioni viaggiatori essendo la modernità, evidentemente, sconosciuta.

Dunque ci si rivolge all’autorità cittadina, dicasi primo cittadino, affinché estraendo dal cilindro dei numerosi impegni che lo tengono impegnato un po’ del suo prezioso tempo, riesca eventualmente ad informarsi sul perché di questo disservizio fin troppo frequente, oltre che antipatico, fastidioso e che fa buttare via i soldi alla gente – perché anche i non residenti, informiamo la sindacatura, pagano il biglietto.

Come da screenshot in basso.

Si vergognino.

 

 

(24 novembre 2025)

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